Assassinio di William McKinley

Assassinio di William McKinley
omicidio
Leon Czolgosz spara al presidente McKinley con un revolver nascosto in un fazzoletto. Disegno illustrativo di T. Dart Walker.
Tipoattentato a sfondo politico
Data6 settembre 1901
16:07
LuogoBuffalo
Stato  New York
Coordinate42°56′19.3″N 78°52′25″W
ObiettivoWilliam McKinley
ResponsabiliLeon Czolgosz
MotivazioneAnarchismo
Conseguenze
Morti1
Feriti0

L'assassinio di William McKinley, 25º presidente degli Stati Uniti d'America, avvenne il 6 settembre 1901 nel corso dell'Esposizione panamericana che si stava svolgendo all'interno del "Tempio della musica" di Buffalo, inaugurata il 1º maggio; McKinley stava stringendo calorosamente la mano al pubblico presente quando un giovane anarchico di origini polacche, Leon Czolgosz, gli si avvicinò improvvisamente esplodendogli a bruciapelo due colpi di rivoltella nell'addome. McKinley morì pochi giorni dopo, il 14 settembre, a causa della gangrena provocata dalle ferite dell'arma da fuoco. Fu il terzo presidente degli Stati Uniti ucciso mentre era in carica, dopo Abraham Lincoln nel 1865 e James A. Garfield nel 1881, entrambi, come McKinley, esponenti del Partito Repubblicano.

McKinley era stato riconfermato per un secondo mandato alle elezioni presidenziali del 1900. Gli piaceva incontrare i sostenitori durante gli incontri ufficiali ed era riluttante ad accettare la scorta di sicurezza disponibile per il suo ufficio; il segretario personale George Bruce Cortelyou, temendo che potesse avere luogo un tentativo di aggressione proprio in quell'occasione, cancellò il programma per due volte. Il presidente lo ripristinò in entrambi i casi.

L'aggressore, dopo aver perduto il proprio impiego durante la crisi economica seguita al panico del 1893, si volse sempre più in direzione dell'ideologia anarchica, una corrente politica implicata in recenti omicidi di capi di Stato. Czolgosz si convinse nel corso del tempo che fosse proprio dovere di anarchico quello di uccidere McKinley, simbolo dell'oppressione condotta dal capitalismo contro il proletariato. Impossibilitato ad avvicinarsi al presidente durante l'inizio della visita, riuscì a sparargli mentre questi stava salutando i convenuti all'ingresso dell'edificio principale; la prima pallottola sfiorò solamente il presidente, mentre la successiva gli entrò direttamente nell'addome: non fu mai estratta. Inizialmente McKinley sembrò riprendersi, ma le sue condizioni si aggravarono di colpo il giorno 13; la ferita era entrata in gangrena. McKinley morì all'alba del giorno seguente.

Come vuole la prassi in caso di decesso del presidente, a McKinley succedette il vicepresidente in carica, Theodore Roosevelt. Il colpevole fu catturato, processato, condannato alla pena di morte mediante sedia elettrica e giustiziato il 29 ottobre 1901; il Congresso dovette approvare una legge che incaricava ufficialmente lo United States Secret Service della responsabilità di proteggere tutti i futuri presidenti.


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